Attraversando la Società della Stanchezza
"La stanchezza della società della prestazione è una stanchezza solitaria, che agisce separando e isolando.
Contrapporre alla stanchezza che non ha parole, non ha vista, che divide, una stanchezza che si esprime, che vede e riconcilia. La stanchezza è disarmante. Nel lungo, lento sguardo di chi è stanco sorge la risolutezza della quiete"
Byung Chul-Han
Viviamo in un sistema economico fondato sull'autosfruttamento, i cui esiti, soggettivi e collettivi insieme, sono l'esaurimento, il collasso, “l'infarto psichico”. Da queste riflessioni prende le mosse l'elaborazione del filosofo Byung-Chul Han - ispirata anche dal lavoro dello scrittore e drammaturgo Peter Handke - e dedicata alla società della stanchezza. Secondo Han, la stanchezza emergerebbe come esito collaterale e inatteso del sistema economico attuale, al cui interno il soggetto di prestazione, fino all'ultimo anestetizzato e impermeabile alla fatica, nel momento in cui sta per soccombere percepisce finalmente la stanchezza. Quest'ultima può trasformarsi in “un cordiale disarmo dell'io”, in una forma di protezione nonviolenta di sé che forse contiene e offre un germe di cambiamento più ampio. Rimane aperta la domanda: quali sono le condizioni di questa potenziale trasformazione? Le idee espresse nel testo di Han ci permettono un ulteriore passaggio, ovvero la messa in dubbio dell'idea novecentesca di lavoro come valore centrale dell'individuo e della società, da difendere e odiare. Idea che permea inerzialmente la nostra cultura politica e ostacola la possibilità di elaborare una concezione nuova, “oltrenovecentesca”.
Per provare ad attraversare alcune delle molteplici e cangianti manifestazioni e forme assunte dalla realtà contemporanea, abbiamo immaginato di dare al festival un ritmo, ispirato a una immagine ecologica: quella delle balene che nel loro sinuoso movimento di emersione e immersione, su e giù, vivificano gli oceani rendendoli fertili di plancton e nutrendo l'intero ecosistema. Proveremo a trasmettere al festival il movimento a onda di questo erotismo oceanico, scandendolo con due tipi di incontri: quelli “su”, come spettacoli o laboratori, che presentano un tema, una visione, un'estetica, una politica; quelli “giù”, momenti contemplativi, in cui riflettere insieme su queste proposte, esplorandone le premesse, gli effetti emotivi e di apprendimento. Incontri su e giù tra loro connessi per imbastire la trama provvisoria di una possibile società della stanchezza.