lunedì 30 — ore 21.30
Teatro Stabile dell’Umbria
scritto e diretto da Liv Ferracchiati, dramaturg Greta Cappelletti
con Caroline Baglioni, Michele Balducci, Elisa Gabrielli, Stella Piccioni, Ludovico Röhl
aiuto regia, movimenti scenici e costumi Laura Dondi
scene Lucia Menegazzo
ideazione luci Emiliano Austeri
consulenza illuminotecnica Giacomo Marettelli Priorelli
riprese e montaggio video Brando Currarini e Ilaria Lazzaroni
Spettacolo presentato alla Biennale Teatro 2017, 45.Festival Internazionale del Teatro
Come si vive nella provincia italiana? Michele, Stella, Elisa e Caroline sono quattro tuderti, una piccola tribù di trentenni con proprie regole e ritmi: gli appuntamenti preceduti da note
vocali su whatsapp, gli incontri fatti di routine e noia, le chiacchiere a vuoto e i passatempi inventati. Un quinto personaggio, un documentarista, connette finzione e realtà: studia e
annota le caratteristiche della città e dei suoi abitanti. Come si vive in un piccolo centro in cui tutti conoscono tutti? Cos’è che a Todi è “meglio non fare”? Queste sono alcune delle
domande che sono state poste per davvero ad oltre centodieci tuderti e che il lavoro mira a restituire in parte attraverso un collage che spezza e sostiene la storia dei quattro
protagonisti. Uno spettacolo teatrale e, insieme, un’inchiesta sui tabù e la morale.
“Todi is a small town in the center of Italy è uno spettacolo teatrale e insieme un’inchiesta sui tabù e
la morale ai nostri giorni che chiede al pubblico di farsi, al contempo, oggetto dell’indagine e
osservatori di se stessi tramite la scena. Todi diventa specchio della provincia italiana e dell’Italia
intera” (Presentazione dello spettacolo sul sito del Piccolo Teatro di Milano)
“Con l’espediente di un’inchiesta narrata su un piano vero (le videointerviste) e su un altro almeno
verosimile (il dramma), con la freschezza e la leggerezza della rappresentazione e di un linguaggio
delicato e informale, con l’energia di un’esperienza autobiografica, il modo dell’artista di affrontare i
temi del controllo sociale e dei limiti non scritti alle libertà individuali è stato senza dubbio premiato
dal pubblico di Venezia, che ha risposto con un lungo scroscio di applausi finali” Silvio Cristiano
“La tematica affrontata è un invito alla riflessione che spinge a trovare la chiave per il progresso e il
miglioramento” Luana Fusaro
“Dal punto di vista teatrale, il risultato è un mix divertente e ritmato: i quattro protagonisti
riproducono le dinamiche e il gergo di un’amicizia nata sui banchi di scuola e mai interrotta, i rapporti
conflittuali con le famiglie, da cui comunque dipendono anche psicologicamente, le incertezze, le
paure, i condizionamenti, la difficoltà di trasgredire tabù sociali e la necessità di adeguarsi a una vita
scandita da tappe obbligate (fidanzarsi, sposarsi, riprodursi e poi morire)” Sotera Fornaro