da martedì 1 a sabato 5 agosto 2017 (dalle 9.45 alle 13.15)
E vissero spaesati e contenti
Un percorso di teatro integrato
POSTI ESAURITI
Nel luglio del 2000, un educatore come tanti decise di partecipare alla prima edizione del Festival di Granara con una sua utente. Voleva condividere con lei un’esperienza diversa, intensa. Di giorno facevano training fisico e vocale, di sera vedevano spettacoli sotto le stelle e poi danzavano fino alle luci dell’alba con una comunità variopinta di persone.
L’educatore scoprì presto che a far capriole e vocalizzi la sua educanda era molto più brava di lui, si accorse che in quelle ore avrebbe potuto farsi guidare da lei. L’educanda vide che a fare teatro era molto più brava del suo educatore, si sorprese a guidarlo e se ne sentì fiera.
Nacque così l’idea di un progetto di teatro per educatori e utenti insieme. Quel progetto si chiama Gli Spazi del Teatro ed oggi è rivolto a tutti, al di là delle differenze: a cittadini abili e diversamente abili, anziani e bambini, educatori, attori, professionisti e non.
Un’esperienza trasversale che ha profondamente a che fare con il tema “Spaesati”, poiché nessuno di coloro a cui è rivolto il progetto gioca in casa… eppure....
Non è un caso che a diciassette anni di distanza da quel luglio del 2000, Gli Spazi del teatro sia ospite del Festival di Granara con un laboratorio diretto da Serena Sinigaglia (regista e direttore artistico di ATIR), Chiara Stoppa (attrice) Virginia Zini (attrice) Annagaia Marchioro (attrice) , Max Pensa (educ-attore e coordinatore pedagogico del progetto) Federico Timeus (educ-attore) Nadia Fulco (Responsabile del progetto), con la partecipazione di Lucia Lopez, Sonia Antifora, Alessandra Coladonato e Matteo Ambrosini (attori diversamente abili del progetto).
Da martedì a venerdì ci si dividerà in tre sottogruppi condotti da un’attrice e da un educ-attore, coadiuvati da uno/due attori disabili, con la supervisione di Serena Sinigaglia, che curerà la regia della dimostrazione finale.
Tema di lavoro sarà una tra le più famose fiabe di tutti i tempi… Cappuccetto Rosso, scelta tra le tante proprio perché nota a tutti, quindi a tutti accessibile.
Chissà se smontandola e poi rimontandola, interpretandola e mettendola in scena non si scopra che lo spaesamento non è di per se stesso un limite, ma può rivelarsi in alcuni fortunati casi un’occasione…
COSTO DEL LABORATORIO: 150€
- FORMULA LABORATORIO (incluso vitto, alloggio in tenda, ingresso a tutti gli eventi del festival): 380€